Le Paludi di Capo Feto e Margi Spanò rientrano nella tipologia SIC- Sito di Interesse Comunitario /ZPS- Zona Speciale di Conservazione (Codice: IT010006 – Ettari:350). Tale Sito comprende le aree costiere, disgiunte in tre corpi (Capo Feto e Margi Spanò, zona costiera di Punta Parrino e Margi Milo), tra Capo Feto e Torre Scibiliana; nel complesso l’estensione complessiva supera di poco i 300 ettari. Si tratta di superfici palustri separate dal mare da uno stretto e basso cordone dunale, caratterizzate da un substrato impermeabile, data l’elevata concentrazione di limo e argille; infatti, nel periodo invernale le depressioni vengono inondate dalle acque marine, cui si aggiungono apporti di acque dolci provenienti dall’interno. Nel periodo estivo le stesse depressioni tendono parzialmente a prosciugarsi, generando così degli habitat alquanto peculiari ed espressivi, di particolare rilevanza naturalistico-ambientale; ospitano interessanti aspetti floristico-fitocenotici, oltre a rappresentare delle importanti oasi per la fauna, stanziale e migratoria. Dal punto di vista amministrativo, l’area di Capo Feto e dei Margi Spanò interessa il territorio comunale di Mazara del Vallo, mentre i biotopi di Punta Parrino e dei Margi Milo (in prossimità di Petrosino) fanno riferimento al comune di Marsala. Dai dati termopluviometrici delle vicine stazioni di Trapani e Marsala risultano precipitazioni medie annue comprese fra i 483 ed i 500 mm, mentre le temperature medie annue superano i 21°C. Dal punto di vista bioclimatico, il territorio rientra pertanto nel termomediterraneo inferiore secco inferiore. La vegetazione è preminentemente caratterizzata va varie formazioni alofitiche delle aree palustri (Brullo & Furnari, 1976; 1978).
Complesso di aree umide costiere di grande importanza biologico-ambientale e fitocenotico, le quali ospitano numerose specie della avifauna stanziale e migratrice. Tra le specie della flora vascolare inserite in Liste Rosse regionali delle piante d’Italia di CONTI et al. (1997) e nell’Inventario delle specie a rischio della Sicilia di RAIMONDO et al. (1996), figurano le endemiche Atriplex tornabeni, Limonium halophilum, Limonium mazarae, Limonium ferulaceum, Ruppia maritima subsp. drepanensis, oltre a varie entità rare o di interesse fitogeografico (Cressa cretica, Salicornia patula, Ipomoea sagittata, Spartina juncea).L’area delle paludi del mazarese presenta una elevata importanza soprattutto come luogo di sosta, anche temporanea, di numerose specie di uccelli durante le migrazioni. Numerose sono anche le specie che svernano. Alcune specie di insetti endemici sono esclusive di quest’area strettamente legate ecologicamente all’ambiente palustre
Fonte:Ministero dell’Ambiente